| a proposito di colpi bassi, segnalo (e metto in calce) un articolo di Giancarlo Ruocco (non è quello che ha 'redarguito' la preside di Abundo?) uscito oggi sul Manifesto.
L'unica citazione che metto in evidenza è questa:
"Purtroppo gli esperimenti degli anni '90 del secolo scorso non danno risultati e queste attività sono finite fra le ricerche di para-scienza"
mi pare che dica tutto ....
c'è da avvilirsi, comunque buona lettura..... di positivo c'è che ripetono sempre le stesse cose, senza uno sforzo minimo di confrontarsi con la realtà e questo si vede sempre meglio. La preoccupazione vera è la lotta con tutti i mezzi per i finanziamenti e questo si vede altrettanto bene.... ----------------------------------------------------------------------------------
il manifesto 2012.07.08 - 03 POLITICA & SOCIETÀ
FUSIONE FREDDA Dopo il convegno con Scilipoti bufera sul presidente dell'Inrim Carpinteri I truffatori della scienza parallela ARTICOLO - Giancarlo Ruocco
La ricerca del moto perpetuo rappresenta il Santo Graal per chi vuole contribuire a risolvere i problemi energetici dell'umanità. Gli addetti ai lavori ricevono annualmente decine di segnalazioni e idee per «la» soluzione al problema, tutte in violazione del principio di conservazione dell'energia o del secondo principio della termodinamica. Trattasi di una forma di «ribellione creativa» all'establishment scientifico, di per sé innocua e portatrice di valori, se non positivi, almeno non-negativi. Il moto perpetuo è solo un esempio, ma si possono evidenziare altri mille casi, classificabili come risultato del wishful thinking. Che bello sarebbe «se potessimo avere movimento senza spreco di energia», «se potessimo curare le malattie bevendo un bicchiere di acqua», «se potessimo...». Questo «se potessimo» è il prodotto di menti libere, spesso senza adeguata preparazione scientifica sul piano metodologico. Il metodo scientifico prescrive la riproducibilità, la verificabilità, la peer review; parla di falsificabilità, di relativismo come valore fondante, di rappresentazioni della realtà anziché di verità immanenti. I liberi pensatori para-scientifici si riconoscono dalle lacune metodologiche riscontrabili nelle loro opere. Nel marzo del 2014 ricorreranno 25 anni dalla «scoperta» della fusione fredda, che ha presto attraversato il mainstream scientifico per finire nei garage dei wishful thinker : che bello se ognuno di noi «potesse produrre l'energia in casa, con una cella elettrolitica realizzata con poche centinaia di euro». Purtroppo gli esperimenti degli anni '90 del secolo scorso non danno risultati e queste attività sono finite fra le ricerche di para-scienza condotte con le più disparate declinazioni (dalle celle elettrolitiche classiche al prendere a martellate il granito, dagli idruri metallici ai gas ad alte pressioni). Anche questo capitolo potrebbe chiudersi con un sorriso. Ma così non è. La devastazione culturale prodotta nell'ultimo ventennio da politici a-culturati ha causato un grave vulnus alla normale operatività scientifica: i fondi per la ricerca, sempre meno gestiti dagli organismi preposti secondo i canoni progettuali classici, sono in parte passati a una gestione clientelare. Questo fenomeno ha generato nuove figure, non più wishful thinker, ma profittatori e traffichini. È in questo contesto che va letto il convegno tenutosi il 2 luglio presso la sala della Mercede della camera dal titolo apparentemente innocuo di «Verso una rivoluzione energetica non inquinante», sponsorizzato da Domenico Scilipoti ma «politically correct» per la presenza della radicale Elisabetta Zamparutti e di Giulietto Chiesa. L'onorevole Scilipoti si è recentemente distinto per un' interrogazione parlamentare con cui chiedeva l'approfondimento dei risultati dell'ulteriore esperimento di fusione fredda condotto dall'imprenditore Andrea Rossi che aveva coinvolto inizialmente l'Università di Bologna e dal quale lo stesso Ateneo bolognese ha successivamente e risolutamente preso le distanze. Il fine del convegno, evidente a chi vuol vederlo, è iniziare un percorso per il finanziamento della scienza parallela. Al convegno era assente l'Enea, che di politica energetica si occupa, e l'Infn, che di fisica nucleare si occupa, se non per un suo dipendente. Ha partecipato invece Alberto Carpinteri, attuale presidente dell'Inrim (l'Istituto di metrologia). Carpinteri, nominato presidente dell'Inrim dall'ex ministro Gelmini, ha annunciato il trasferimento della ricerca sul «piezonucleare» (trasmutazioni nucleari indotte dall'energia liberata nella frantumazione di rocce, le «martellate sul granito» in sintesi) nell'istituto da lui diretto. Tale annuncio ha indignato la comunità scientifica, la quale ha prodotto un appello di oltre 1.000 firme, positivamente raccolto dal ministro Profumo, ed è di venerdì la notizia che circa l'80% dei ricercatori dell'Inrim ha sottoscritto la richiesta di dimissioni del loro presidente. Nonostante la chiara posizione del ministro e della comunità scientifica, c'è ancora molto da fare. La scienza parallela sta muovendo i primi passi ed è compito della politica sana e della comunità stessa preservare l'autonomia e la dignità della ricerca scientifica, ineludibili per la rispettabilità del nostro paese nel mondo. * Direttore del Dipartimento di Fisica. Prorettore alla ricerca scientifica «Sapienza Università di Roma»
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